SCOPO: Lo scopo del presente studio era quello di analizzare, in un ampio database amministrativo, le caratteristiche cliniche e la prognosi di una popolazione contemporanea di pazienti con infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI) secondo la strategia di trattamento. METODI: Questo studio osservazionale retrospettivo ha incluso pazienti residenti nella regione Toscana, di età superiore ai 18 anni, dimessi da un ospedale regionale con diagnosi di NSTEMI (diagnosi principale ICD-9-CM codici 410.7 o 411.1 in HDA) tra il 2016 e il 2018. I pazienti sono stati classificati in due gruppi principali: un gruppo trattato con strategia conservativa (CON) e un gruppo con strategia invasiva (INV) che è stato ulteriormente classificato in tre sottogruppi: un gruppo PCI, un gruppo CABG e un gruppo in cui i pazienti sono stati gestiti in modo invasivo ma non sottoposti a rivascolarizzazione. RISULTATI: La popolazione dello studio era composta da 15.208 pazienti. L'età media era di 76 ± 9 anni, le femmine erano il 38.5%. Strategie di gestione composizione dei gruppi nella Figura 1. Rispetto ai pazienti INV, i pazienti del gruppo CON erano più anziani (età media 85 vs 72 anni, p <0,0001), più frequentemente di sesso femminile (54% vs 33%, p <0.0001), avevano un carico di comorbidità cardiovascolare e non cardiovascolare più elevato. Il tassi di mortalità per tutte le cause in ospedale e i MACCE 1 anno (Figura 2 e 3) sono stati del 3% e del 24.1%, risultando significativamente più alti nel gruppo strategico di gestione CON rispetto al gruppo strategico INV: 8.9% vs 1.1; 34.0 vs 21,1%; p = 0.0001. Tra i tre sottogruppi INV non abbiamo riscontrato differenze nella mortalità ospedaliera, mentre a 1 anno è stata riscontrata una differenza significativa nei MACCE con un tasso più elevato nel gruppo trattato con CABG rispetto ai sottogruppi PCI e soprattutto a quello dei pazienti gestiti invasivamente ma non rivascolarizzati: CABG: 42.8% vs 19.3% vs 18.2% rispettivamente, p = 0.0001 CONCLUSIONI: dati di mondo reale mostrano che i pazienti con NSTEMI hanno caratteristiche e prognosi significativamente diverse in base alla strategia di trattamento. I pazienti gestiti in modo non invasivo hanno caratteristiche più complesse e prognosi peggiore sia in ospedale che dopo la dimissione. I pazienti che sono stati gestiti in modo invasivo ma trattati con terapia medica rappresentano un sottogruppo interessante meritevole di approfondimento.
SCOPO: Lo scopo del presente studio era quello di analizzare, in un ampio database amministrativo, le caratteristiche cliniche e la prognosi di una popolazione contemporanea di pazienti con infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI) secondo la strategia di trattamento. METODI: Questo studio osservazionale retrospettivo ha incluso pazienti residenti nella regione Toscana, di età superiore ai 18 anni, dimessi da un ospedale regionale con diagnosi di NSTEMI (diagnosi principale ICD-9-CM codici 410.7 o 411.1 in HDA) tra il 2016 e il 2018. I pazienti sono stati classificati in due gruppi principali: un gruppo trattato con strategia conservativa (CON) e un gruppo con strategia invasiva (INV) che è stato ulteriormente classificato in tre sottogruppi: un gruppo PCI, un gruppo CABG e un gruppo in cui i pazienti sono stati gestiti in modo invasivo ma non sottoposti a rivascolarizzazione. RISULTATI: La popolazione dello studio era composta da 15.208 pazienti. L'età media era di 76 ± 9 anni, le femmine erano il 38.5%. Strategie di gestione composizione dei gruppi nella Figura 1. Rispetto ai pazienti INV, i pazienti del gruppo CON erano più anziani (età media 85 vs 72 anni, p <0,0001), più frequentemente di sesso femminile (54% vs 33%, p <0.0001), avevano un carico di comorbidità cardiovascolare e non cardiovascolare più elevato. Il tassi di mortalità per tutte le cause in ospedale e i MACCE 1 anno (Figura 2 e 3) sono stati del 3% e del 24.1%, risultando significativamente più alti nel gruppo strategico di gestione CON rispetto al gruppo strategico INV: 8.9% vs 1.1; 34.0 vs 21,1%; p = 0.0001. Tra i tre sottogruppi INV non abbiamo riscontrato differenze nella mortalità ospedaliera, mentre a 1 anno è stata riscontrata una differenza significativa nei MACCE con un tasso più elevato nel gruppo trattato con CABG rispetto ai sottogruppi PCI e soprattutto a quello dei pazienti gestiti invasivamente ma non rivascolarizzati: CABG: 42.8% vs 19.3% vs 18.2% rispettivamente, p = 0.0001 CONCLUSIONI: dati di mondo reale mostrano che i pazienti con NSTEMI hanno caratteristiche e prognosi significativamente diverse in base alla strategia di trattamento. I pazienti gestiti in modo non invasivo hanno caratteristiche più complesse e prognosi peggiore sia in ospedale che dopo la dimissione. I pazienti che sono stati gestiti in modo invasivo ma trattati con terapia medica rappresentano un sottogruppo interessante meritevole di approfondimento.