INTRODUZIONE
La scomparsa della pre-eccitazione ad alte frequenze cardiache depone per un basso rischio aritmico: perché ricorrere comunque a studi elettrofisiologici? CASO CLINICO
L.S., paziente di 12 anni, eseguiva un ECG per visita sportiva con riscontro di pre-eccitazione ventricolare da via accessoria laterale sinistra asintomatica (Fig. A). Un ECG-Holter 24 h durante allenamento mostrava scomparsa della pre-eccitazione alle alte frequenze (Fig. B) che è ritenuto un indice di basso rischio. Il paziente veniva sottoposto a studio elettrofisiologico transesofageo (SETE) durante il quale attraverso extrastimoli atriali, a riposo, si oggettivava un periodo refrattario effettivo anterogrado della via di 228 ms (Fig. C: drive di stimoli atriali (*) seguiti da extrastimolo con conduzione su via accessoria (E)). Inoltre alla stimolazione atriale si osservava una conduzione 1:1 sulla via almeno fino a 270 bpm (222 ms). Il periodo refrattario anterogrado della via a riposo era <250 ms e pertanto identificava una condizione ad alto rischio da trattare con ablazione. DISCUSSIONE
La scomparsa della pre-eccitazione alle alte frequenze cardiache è solitamente ritenuta indicativa di via accessoria con periodo refrattario lungo e quindi a basso rischio tuttavia deve essere improvvisa. Secondo le linee guida europee l’esecuzione di studi invasivi in pazienti asintomatici che sono impiegati in lavori ad alto rischio o sport competitivi ha indicazione I B, ma nei restanti casi asintomatici l’indicazione è IIa B. Il solo Holter ECG o la prova da sforzo, con una valutazione non attenta della cronologia di scomparsa della pre-eccitazione (improvvisa vs progressiva con residua minima pre-eccitazione) avrebbe erroneamente portato ad etichettare tale via accessoria a basso rischio. Nelle vie accessorie laterali sinistre con l’aumento della FC si può avere una scomparsa o pseudocomparsa della pre eccitazione per motivi anatomici (essendo più lontane dal nodo SA) e per un aumento della velocità di conduzione AV, non quindi per un periodo refrattario lungo della via. La stimolazione transesofagea è più vicina al versante atriale della via accessoria sinistra e permette di classificare adeguatamente il rischio. CONCLUSIONE
Il SETE è una metodica a basso costo e minimamente invasiva che dovrebbe essere considerata come parte integrante dello studio dei pazienti con pre-eccitazione ventricolare asintomatica anche se la stratificazione non invasiva indica un basso rischio.INTRODUZIONE
La scomparsa della pre-eccitazione ad alte frequenze cardiache depone per un basso rischio aritmico: perché ricorrere comunque a studi elettrofisiologici? CASO CLINICO
L.S., paziente di 12 anni, eseguiva un ECG per visita sportiva con riscontro di pre-eccitazione ventricolare da via accessoria laterale sinistra asintomatica (Fig. A). Un ECG-Holter 24 h durante allenamento mostrava scomparsa della pre-eccitazione alle alte frequenze (Fig. B) che è ritenuto un indice di basso rischio. Il paziente veniva sottoposto a studio elettrofisiologico transesofageo (SETE) durante il quale attraverso extrastimoli atriali, a riposo, si oggettivava un periodo refrattario effettivo anterogrado della via di 228 ms (Fig. C: drive di stimoli atriali (*) seguiti da extrastimolo con conduzione su via accessoria (E)). Inoltre alla stimolazione atriale si osservava una conduzione 1:1 sulla via almeno fino a 270 bpm (222 ms). Il periodo refrattario anterogrado della via a riposo era <250 ms e pertanto identificava una condizione ad alto rischio da trattare con ablazione. DISCUSSIONE
La scomparsa della pre-eccitazione alle alte frequenze cardiache è solitamente ritenuta indicativa di via accessoria con periodo refrattario lungo e quindi a basso rischio tuttavia deve essere improvvisa. Secondo le linee guida europee l’esecuzione di studi invasivi in pazienti asintomatici che sono impiegati in lavori ad alto rischio o sport competitivi ha indicazione I B, ma nei restanti casi asintomatici l’indicazione è IIa B. Il solo Holter ECG o la prova da sforzo, con una valutazione non attenta della cronologia di scomparsa della pre-eccitazione (improvvisa vs progressiva con residua minima pre-eccitazione) avrebbe erroneamente portato ad etichettare tale via accessoria a basso rischio. Nelle vie accessorie laterali sinistre con l’aumento della FC si può avere una scomparsa o pseudocomparsa della pre eccitazione per motivi anatomici (essendo più lontane dal nodo SA) e per un aumento della velocità di conduzione AV, non quindi per un periodo refrattario lungo della via. La stimolazione transesofagea è più vicina al versante atriale della via accessoria sinistra e permette di classificare adeguatamente il rischio. CONCLUSIONE
Il SETE è una metodica a basso costo e minimamente invasiva che dovrebbe essere considerata come parte integrante dello studio dei pazienti con pre-eccitazione ventricolare asintomatica anche se la stratificazione non invasiva indica un basso rischio.INTRODUZIONE
La scomparsa della pre-eccitazione ad alte frequenze cardiache depone per un basso rischio aritmico: perché ricorrere comunque a studi elettrofisiologici? CASO CLINICO
L.S., paziente di 12 anni, eseguiva un ECG per visita sportiva con riscontro di pre-eccitazione ventricolare da via accessoria laterale sinistra asintomatica (Fig. A). Un ECG-Holter 24 h durante allenamento mostrava scomparsa della pre-eccitazione alle alte frequenze (Fig. B) che è ritenuto un indice di basso rischio. Il paziente veniva sottoposto a studio elettrofisiologico transesofageo (SETE) durante il quale attraverso extrastimoli atriali, a riposo, si oggettivava un periodo refrattario effettivo anterogrado della via di 228 ms (Fig. C: drive di stimoli atriali (*) seguiti da extrastimolo con conduzione su via accessoria (E)). Inoltre alla stimolazione atriale si osservava una conduzione 1:1 sulla via almeno fino a 270 bpm (222 ms). Il periodo refrattario anterogrado della via a riposo era <250 ms e pertanto identificava una condizione ad alto rischio da trattare con ablazione. DISCUSSIONE
La scomparsa della pre-eccitazione alle alte frequenze cardiache è solitamente ritenuta indicativa di via accessoria con periodo refrattario lungo e quindi a basso rischio tuttavia deve essere improvvisa. Secondo le linee guida europee l’esecuzione di studi invasivi in pazienti asintomatici che sono impiegati in lavori ad alto rischio o sport competitivi ha indicazione I B, ma nei restanti casi asintomatici l’indicazione è IIa B. Il solo Holter ECG o la prova da sforzo, con una valutazione non attenta della cronologia di scomparsa della pre-eccitazione (improvvisa vs progressiva con residua minima pre-eccitazione) avrebbe erroneamente portato ad etichettare tale via accessoria a basso rischio. Nelle vie accessorie laterali sinistre con l’aumento della FC si può avere una scomparsa o pseudocomparsa della pre eccitazione per motivi anatomici (essendo più lontane dal nodo SA) e per un aumento della velocità di conduzione AV, non quindi per un periodo refrattario lungo della via. La stimolazione transesofagea è più vicina al versante atriale della via accessoria sinistra e permette di classificare adeguatamente il rischio. CONCLUSIONE
Il SETE è una metodica a basso costo e minimamente invasiva che dovrebbe essere considerata come parte integrante dello studio dei pazienti con pre-eccitazione ventricolare asintomatica anche se la stratificazione non invasiva indica un basso rischio.INTRODUZIONE
La scomparsa della pre-eccitazione ad alte frequenze cardiache depone per un basso rischio aritmico: perché ricorrere comunque a studi elettrofisiologici? CASO CLINICO
L.S., paziente di 12 anni, eseguiva un ECG per visita sportiva con riscontro di pre-eccitazione ventricolare da via accessoria laterale sinistra asintomatica (Fig. A). Un ECG-Holter 24 h durante allenamento mostrava scomparsa della pre-eccitazione alle alte frequenze (Fig. B) che è ritenuto un indice di basso rischio. Il paziente veniva sottoposto a studio elettrofisiologico transesofageo (SETE) durante il quale attraverso extrastimoli atriali, a riposo, si oggettivava un periodo refrattario effettivo anterogrado della via di 228 ms (Fig. C: drive di stimoli atriali (*) seguiti da extrastimolo con conduzione su via accessoria (E)). Inoltre alla stimolazione atriale si osservava una conduzione 1:1 sulla via almeno fino a 270 bpm (222 ms). Il periodo refrattario anterogrado della via a riposo era <250 ms e pertanto identificava una condizione ad alto rischio da trattare con ablazione. DISCUSSIONE
La scomparsa della pre-eccitazione alle alte frequenze cardiache è solitamente ritenuta indicativa di via accessoria con periodo refrattario lungo e quindi a basso rischio tuttavia deve essere improvvisa. Secondo le linee guida europee l’esecuzione di studi invasivi in pazienti asintomatici che sono impiegati in lavori ad alto rischio o sport competitivi ha indicazione I B, ma nei restanti casi asintomatici l’indicazione è IIa B. Il solo Holter ECG o la prova da sforzo, con una valutazione non attenta della cronologia di scomparsa della pre-eccitazione (improvvisa vs progressiva con residua minima pre-eccitazione) avrebbe erroneamente portato ad etichettare tale via accessoria a basso rischio. Nelle vie accessorie laterali sinistre con l’aumento della FC si può avere una scomparsa o pseudocomparsa della pre eccitazione per motivi anatomici (essendo più lontane dal nodo SA) e per un aumento della velocità di conduzione AV, non quindi per un periodo refrattario lungo della via. La stimolazione transesofagea è più vicina al versante atriale della via accessoria sinistra e permette di classificare adeguatamente il rischio. CONCLUSIONE
Il SETE è una metodica a basso costo e minimamente invasiva che dovrebbe essere considerata come parte integrante dello studio dei pazienti con pre-eccitazione ventricolare asintomatica anche se la stratificazione non invasiva indica un basso rischio.INTRODUZIONE
La scomparsa della pre-eccitazione ad alte frequenze cardiache depone per un basso rischio aritmico: perché ricorrere comunque a studi elettrofisiologici? CASO CLINICO
L.S., paziente di 12 anni, eseguiva un ECG per visita sportiva con riscontro di pre-eccitazione ventricolare da via accessoria laterale sinistra asintomatica (Fig. A). Un ECG-Holter 24 h durante allenamento mostrava scomparsa della pre-eccitazione alle alte frequenze (Fig. B) che è ritenuto un indice di basso rischio. Il paziente veniva sottoposto a studio elettrofisiologico transesofageo (SETE) durante il quale attraverso extrastimoli atriali, a riposo, si oggettivava un periodo refrattario effettivo anterogrado della via di 228 ms (Fig. C: drive di stimoli atriali (*) seguiti da extrastimolo con conduzione su via accessoria (E)). Inoltre alla stimolazione atriale si osservava una conduzione 1:1 sulla via almeno fino a 270 bpm (222 ms). Il periodo refrattario anterogrado della via a riposo era <250 ms e pertanto identificava una condizione ad alto rischio da trattare con ablazione. DISCUSSIONE
La scomparsa della pre-eccitazione alle alte frequenze cardiache è solitamente ritenuta indicativa di via accessoria con periodo refrattario lungo e quindi a basso rischio tuttavia deve essere improvvisa. Secondo le linee guida europee l’esecuzione di studi invasivi in pazienti asintomatici che sono impiegati in lavori ad alto rischio o sport competitivi ha indicazione I B, ma nei restanti casi asintomatici l’indicazione è IIa B. Il solo Holter ECG o la prova da sforzo, con una valutazione non attenta della cronologia di scomparsa della pre-eccitazione (improvvisa vs progressiva con residua minima pre-eccitazione) avrebbe erroneamente portato ad etichettare tale via accessoria a basso rischio. Nelle vie accessorie laterali sinistre con l’aumento della FC si può avere una scomparsa o pseudocomparsa della pre eccitazione per motivi anatomici (essendo più lontane dal nodo SA) e per un aumento della velocità di conduzione AV, non quindi per un periodo refrattario lungo della via. La stimolazione transesofagea è più vicina al versante atriale della via accessoria sinistra e permette di classificare adeguatamente il rischio. CONCLUSIONE
Il SETE è una metodica a basso costo e minimamente invasiva che dovrebbe essere considerata come parte integrante dello studio dei pazienti con pre-eccitazione ventricolare asintomatica anche se la stratificazione non invasiva indica un basso rischio.