Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P163

DOTTO ARTERIOSO DI BOTALLO PERVIO TRATTATO CHIRURGICAMENTE IN URGENZA.

R. Magnano, A. D'Alleva, D. Forlani, M. Di Marco, L. Pezzi, P. Vitulli, F. Fulgenzi, E. Verrengia, L. Paloscia
CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA

Il dotto arterioso di Botallo mette in comunicazione l’arteria polmonare e l’aorta durante la vita fetale; dopo la nascita si realizza una progressiva caduta delle resistenze polmonari mediata dall’aumento della concentrazione di ossigeno e dalla diminuzione delle prostaglandine ad azione vasodilatatrice. In queste condizioni fisiologiche si osserva una chiusura spontanea del dotto entro le prime 48-72 ore di vita. Nel neonato pretermine è molto frequente la pervietà del dotto di Botallo conseguente alle peculiari catatteristiche anatomiche e fisiologiche del prematuro. L’incidenza di PDA è maggiore quanto minori sono il peso alla nascita e l’età gestazionale.  Riportiamo un caso di Manuel, un bimbo nato a 32 settimane di età gestazionale da TC elettivo per presentazione trasversa con difficoltà all’estrazione ed anidramios. Madre di 37 anni ricoverata per riduzione del liquido amniotico (indice AFI 85) senza rottura apparente delle membrane, per cui iniziava un ciclo Glucocorticoidi 12mg per 2volte al giorno. Alla nascita il peso del bambino risultava 1.780 gr, lunghezza 42 cm, Circ.cranica28 cm, assenza di attività respiratoria valida, bradicardia (78 bpm) indice di APGAR di 4. A 5’ di vita veniva intubato con tubo rush 3 Fi fissato a 8 cm dalla rima buccale con neopuff con PIP 20 cmH2O, PEEP 5 cmH2O, FiO2 0,40, trasferito in UTIN, posto in incubatrice, connesso al ventilatore e ventilato con modalità A/C con PIP 23 cmH2O, PEEP 5 cmH2O, FiO2 0,40 -> 0,60, somministrato surfactant alfa 200 mg/Kg.  Anemico venivano somministrati plasma ed emazie più volte; gli esami infettivologici (emocolutre aerobi-anaerobi, coltura c.ombelicale,coltura tubi OT,BAL, tamponi auricolare e faringeo) risultavano  negativi. Dopo 3 giorni comparsa di soffio cardiaco sistolico 2-3/6 irradiato all'ascella. L’ecocardio mostrava la persistenza del Dotto di Botallo, con un getto a mosaico in arteria polmonare e pattern di flusso duttale tipo “growing”. Iniziava trattamento con indometacina 0,2 mg/Kg ogni 12 h x 3 dosi, ma al controllo ecocardiografico il quadro rimaneva invariato. A 16 giorni di vita il neonato veniva trasferito al Bambin Gesù di Roma e sottoposto a intervento cardiochirurgico per via toracotomica postero-laterale sinistra di chiusura con clip di Weck del dotto arterioso.Il decorso post-operatorio è stato regolare. Manuel è stato dimesso a 2,5 mesi dalla nascita in buone condizioni generali, buon accrescimento staturo-ponderale, con un peso di 2460 g.