Viene riportato il caso di un maschio di anni 12, altezza 160 cm, peso 54 Kg, che pratica pallanuoto a livello agonistico. Anamnesi familiare negativa per patologie cardiovascolari, esame obiettivo generale e cardiovascolare nei limiti della normalità. Al tracciato elettrocardiografico (ECG) presenza di onda delta da preeccitazione ventricolare da via accessoria intrahyssiana (Fig.1). L’Esame ecocardiografico + color doppler è risultato normale. Il soggetto è stato sottoposto a prova da sforzo cardiopolmonare con protocollo incrementale a rampa e gradini di 20 watt/min. Arresto a 190 watt per esaurimento muscolare con consumo di ossigeno (VO2) di picco=43,9 ml/Kg/min, Frequenza cardiaca=197 battiti/minuto, pressione arteriosa (PA)=210/70 mmHg, slope VE/VCO2=27,6. Normale andamento della curva conotropa e pressoria. L’onda delta da preeccitazione ventricolare è persistita per tutta la durata della prova e nel recupero (Fig2, Fig.3). Turbe secondarie della ripolarizzazione ventricolare caratterizzate da sottolivellamento del tratto ST e onda T negativa sono comparse ad alto carico e persistite nei primi minuti di recupero, delta VO2/delta WR=12. Considerata la mancata scomparsa dell’onda delta da preeccitazione ventricolare durante prova da sforzo massimale il soggetto è stato avviato a studio elettrofisiologico e successiva ablazione della via accessoria. Lo studio elettrofisiologico è risultato negativo per inducibilità di fibrillazione atriale (FA) e aritmie ventricolari. L’ablazione in sicurezza è risultata impossibile data la posizione intrahyssiana della via accessoria. Considerata la negatività dello studio elettrofisiologico per induzione di aritmie sopraventricolari e ventricolari è stata concessa l’idoneità per la pratica di attività sportiva agonistica.