Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P266

D-DIMERO: UN VECCHIO TEST TRASCURATO CHE VA OLTRE LE ASPETTATIVE. ANALISI D-DIMERO NELLA STRATIFICAZIONE DEI PAZIENTI ANZIANI CON EMBOLIA POLMONARE: ESPERIENZA DI 5 ANNI IN PRONTO SOCCORSO.

G. Savioli, I. F. Ceresa, P. Maggioni, V. Novelli, M. Lava, F. Fumoso, F. Lapia, M. Brattoli, M. A. Bressan
EMERGENCY DEPARTMENT, IRCCS POLICLINICO SAN MATTEO, PAVIA, ITALY, EMERGENCY DEPARTMENT, IRCCS POLICLINICO SAN MATTEO, PAVIA, ITALY, DIREZIONE MEDICA DI PRESIDIO IRCCS POLICLINICO SAN MATTEO, PAVIA, ITALY, PHD UNIVERSITY OF PAVIA, ITALY, UNIVERSITY OF PAVIA, ITALY, INTERNAL MEDICINE DEPARTMENT, IRCCS POLICLINICO SAN MATTEO, PAVIA, ITALY, INTERNAL MEDICINE DEPARTMENT, IRCCS POLICLINICO SAN MATTEO, PAVIA, ITALY , INTERNAL MEDICINE DEPARTMENT, IRCCS POLICLINICO SAN MATTEO, PAVIA, ITALY , DEPARTMENT OF DRUG SCIENCE, UNIVERSITY OF PAVIA, ITALY

Obiettivi: valutare nella vita reale di Pronto Soccorso se il D-Dimero è correlato con forme più gravi di embolia polmonare (embolia polmonare massiva, presenza di danno d'organo), con la necessità e la durata della degenza ospedaliera o in rianimazione. Abbiamo quindi analizzato le correlazioni con l'indice sPESI, gli indici di shock e i parametri emogasanalitici.

Metodi: il presente è uno studio osservazionale retrospettivo monocentrico, eseguito su pazienti geriatrici (> 75 anni) entrati nel nostro PS, dove è stata diagnosticata una EP acuta. L'arruolamento è iniziato nel 2016 e si è concluso nel 2019. Sono stati raccolti i dati da anamnesi, esame fisico, test di laboratorio, imaging; sono stati calcolati gli scores specifici, sia per il rischio di EP (Wells, Ginevra e YEARS), sia per il rischio di mortalità a 30 giorni (sPESI). Sono stati analizzati gli esami ematochimici ed emogasanalitici, i parametri vitali e gli indici di shock eseguiti all'accesso in pronto soccorso. Inoltre, sono state riesaminate tutte le TC del torace da un radiologo esperto.  E’ stato dunque valutato se i pazienti presentavano EP massiva o la presenza di danno d'organo (dilatazione del ventricolo destro, dilatazione dell'arteria polmonare e presenza di infarto polmonare).

RISULTATI: sono stati arruolati 247 pazienti, tutti con necessità clinica di ricovero per embolia polmonare acuta. L'età media era 83 anni con prevalenza del sesso femminile (62%). Valori elevati di D-Dimero hanno mostrato una forte correlazione con la presenza di embolia polmonare massiva (p <0,001) e con la presenza di danno d'organo (p <0,01). I valori del D-Dimero mostrano inoltre una forte correlazione (p <0,005) con pazienti ad alto rischio di mortalità a breve termine (che presentano dilatazione del ventricolo destro ed elevazione degli enzimi cardiaci). Tuttavia, l'AUC della curva ROC non è ottimale (0,63; con specificità 63% e sensibilità 62%). Inoltre, i dati hanno mostrato una correlazione con la necessità di ricovero in terapia intensiva (p <0,01) con la durata della degenza in rianimazione (rho = 0,25; p = 0,05) e la degenza ospedaliera in ambiente non intensivo (rho = 0,20; p <0,01).

Conclusioni: i valori del D-Dimero sembrano utili nella stratificazione della gravità dei pazienti con embolia polmonare.Obiettivi: valutare nella vita reale di Pronto Soccorso se il D-Dimero è correlato con forme più gravi di embolia polmonare (embolia polmonare massiva, presenza di danno d'organo), con la necessità e la durata della degenza ospedaliera o in rianimazione. Abbiamo quindi analizzato le correlazioni con l'indice sPESI, gli indici di shock e i parametri emogasanalitici.

Metodi: il presente è uno studio osservazionale retrospettivo monocentrico, eseguito su pazienti geriatrici (> 75 anni) entrati nel nostro PS, dove è stata diagnosticata una EP acuta. L'arruolamento è iniziato nel 2016 e si è concluso nel 2019. Sono stati raccolti i dati da anamnesi, esame fisico, test di laboratorio, imaging; sono stati calcolati gli scores specifici, sia per il rischio di EP (Wells, Ginevra e YEARS), sia per il rischio di mortalità a 30 giorni (sPESI). Sono stati analizzati gli esami ematochimici ed emogasanalitici, i parametri vitali e gli indici di shock eseguiti all'accesso in pronto soccorso. Inoltre, sono state riesaminate tutte le TC del torace da un radiologo esperto.  E’ stato dunque valutato se i pazienti presentavano EP massiva o la presenza di danno d'organo (dilatazione del ventricolo destro, dilatazione dell'arteria polmonare e presenza di infarto polmonare).

RISULTATI: sono stati arruolati 247 pazienti, tutti con necessità clinica di ricovero per embolia polmonare acuta. L'età media era 83 anni con prevalenza del sesso femminile (62%). Valori elevati di D-Dimero hanno mostrato una forte correlazione con la presenza di embolia polmonare massiva (p <0,001) e con la presenza di danno d'organo (p <0,01). I valori del D-Dimero mostrano inoltre una forte correlazione (p <0,005) con pazienti ad alto rischio di mortalità a breve termine (che presentano dilatazione del ventricolo destro ed elevazione degli enzimi cardiaci). Tuttavia, l'AUC della curva ROC non è ottimale (0,63; con specificità 63% e sensibilità 62%). Inoltre, i dati hanno mostrato una correlazione con la necessità di ricovero in terapia intensiva (p <0,01) con la durata della degenza in rianimazione (rho = 0,25; p = 0,05) e la degenza ospedaliera in ambiente non intensivo (rho = 0,20; p <0,01).

Conclusioni: i valori del D-Dimero sembrano utili nella stratificazione della gravità dei pazienti con embolia polmonare.Obiettivi: valutare nella vita reale di Pronto Soccorso se il D-Dimero è correlato con forme più gravi di embolia polmonare (embolia polmonare massiva, presenza di danno d'organo), con la necessità e la durata della degenza ospedaliera o in rianimazione. Abbiamo quindi analizzato le correlazioni con l'indice sPESI, gli indici di shock e i parametri emogasanalitici.

Metodi: il presente è uno studio osservazionale retrospettivo monocentrico, eseguito su pazienti geriatrici (> 75 anni) entrati nel nostro PS, dove è stata diagnosticata una EP acuta. L'arruolamento è iniziato nel 2016 e si è concluso nel 2019. Sono stati raccolti i dati da anamnesi, esame fisico, test di laboratorio, imaging; sono stati calcolati gli scores specifici, sia per il rischio di EP (Wells, Ginevra e YEARS), sia per il rischio di mortalità a 30 giorni (sPESI). Sono stati analizzati gli esami ematochimici ed emogasanalitici, i parametri vitali e gli indici di shock eseguiti all'accesso in pronto soccorso. Inoltre, sono state riesaminate tutte le TC del torace da un radiologo esperto.  E’ stato dunque valutato se i pazienti presentavano EP massiva o la presenza di danno d'organo (dilatazione del ventricolo destro, dilatazione dell'arteria polmonare e presenza di infarto polmonare).

RISULTATI: sono stati arruolati 247 pazienti, tutti con necessità clinica di ricovero per embolia polmonare acuta. L'età media era 83 anni con prevalenza del sesso femminile (62%). Valori elevati di D-Dimero hanno mostrato una forte correlazione con la presenza di embolia polmonare massiva (p <0,001) e con la presenza di danno d'organo (p <0,01). I valori del D-Dimero mostrano inoltre una forte correlazione (p <0,005) con pazienti ad alto rischio di mortalità a breve termine (che presentano dilatazione del ventricolo destro ed elevazione degli enzimi cardiaci). Tuttavia, l'AUC della curva ROC non è ottimale (0,63; con specificità 63% e sensibilità 62%). Inoltre, i dati hanno mostrato una correlazione con la necessità di ricovero in terapia intensiva (p <0,01) con la durata della degenza in rianimazione (rho = 0,25; p = 0,05) e la degenza ospedaliera in ambiente non intensivo (rho = 0,20; p <0,01).

Conclusioni: i valori del D-Dimero sembrano utili nella stratificazione della gravità dei pazienti con embolia polmonare.Obiettivi: valutare nella vita reale di Pronto Soccorso se il D-Dimero è correlato con forme più gravi di embolia polmonare (embolia polmonare massiva, presenza di danno d'organo), con la necessità e la durata della degenza ospedaliera o in rianimazione. Abbiamo quindi analizzato le correlazioni con l'indice sPESI, gli indici di shock e i parametri emogasanalitici.

Metodi: il presente è uno studio osservazionale retrospettivo monocentrico, eseguito su pazienti geriatrici (> 75 anni) entrati nel nostro PS, dove è stata diagnosticata una EP acuta. L'arruolamento è iniziato nel 2016 e si è concluso nel 2019. Sono stati raccolti i dati da anamnesi, esame fisico, test di laboratorio, imaging; sono stati calcolati gli scores specifici, sia per il rischio di EP (Wells, Ginevra e YEARS), sia per il rischio di mortalità a 30 giorni (sPESI). Sono stati analizzati gli esami ematochimici ed emogasanalitici, i parametri vitali e gli indici di shock eseguiti all'accesso in pronto soccorso. Inoltre, sono state riesaminate tutte le TC del torace da un radiologo esperto.  E’ stato dunque valutato se i pazienti presentavano EP massiva o la presenza di danno d'organo (dilatazione del ventricolo destro, dilatazione dell'arteria polmonare e presenza di infarto polmonare).

RISULTATI: sono stati arruolati 247 pazienti, tutti con necessità clinica di ricovero per embolia polmonare acuta. L'età media era 83 anni con prevalenza del sesso femminile (62%). Valori elevati di D-Dimero hanno mostrato una forte correlazione con la presenza di embolia polmonare massiva (p <0,001) e con la presenza di danno d'organo (p <0,01). I valori del D-Dimero mostrano inoltre una forte correlazione (p <0,005) con pazienti ad alto rischio di mortalità a breve termine (che presentano dilatazione del ventricolo destro ed elevazione degli enzimi cardiaci). Tuttavia, l'AUC della curva ROC non è ottimale (0,63; con specificità 63% e sensibilità 62%). Inoltre, i dati hanno mostrato una correlazione con la necessità di ricovero in terapia intensiva (p <0,01) con la durata della degenza in rianimazione (rho = 0,25; p = 0,05) e la degenza ospedaliera in ambiente non intensivo (rho = 0,20; p <0,01).

Conclusioni: i valori del D-Dimero sembrano utili nella stratificazione della gravità dei pazienti con embolia polmonare.Obiettivi: valutare nella vita reale di Pronto Soccorso se il D-Dimero è correlato con forme più gravi di embolia polmonare (embolia polmonare massiva, presenza di danno d'organo), con la necessità e la durata della degenza ospedaliera o in rianimazione. Abbiamo quindi analizzato le correlazioni con l'indice sPESI, gli indici di shock e i parametri emogasanalitici.

Metodi: il presente è uno studio osservazionale retrospettivo monocentrico, eseguito su pazienti geriatrici (> 75 anni) entrati nel nostro PS, dove è stata diagnosticata una EP acuta. L'arruolamento è iniziato nel 2016 e si è concluso nel 2019. Sono stati raccolti i dati da anamnesi, esame fisico, test di laboratorio, imaging; sono stati calcolati gli scores specifici, sia per il rischio di EP (Wells, Ginevra e YEARS), sia per il rischio di mortalità a 30 giorni (sPESI). Sono stati analizzati gli esami ematochimici ed emogasanalitici, i parametri vitali e gli indici di shock eseguiti all'accesso in pronto soccorso. Inoltre, sono state riesaminate tutte le TC del torace da un radiologo esperto.  E’ stato dunque valutato se i pazienti presentavano EP massiva o la presenza di danno d'organo (dilatazione del ventricolo destro, dilatazione dell'arteria polmonare e presenza di infarto polmonare).

RISULTATI: sono stati arruolati 247 pazienti, tutti con necessità clinica di ricovero per embolia polmonare acuta. L'età media era 83 anni con prevalenza del sesso femminile (62%). Valori elevati di D-Dimero hanno mostrato una forte correlazione con la presenza di embolia polmonare massiva (p <0,001) e con la presenza di danno d'organo (p <0,01). I valori del D-Dimero mostrano inoltre una forte correlazione (p <0,005) con pazienti ad alto rischio di mortalità a breve termine (che presentano dilatazione del ventricolo destro ed elevazione degli enzimi cardiaci). Tuttavia, l'AUC della curva ROC non è ottimale (0,63; con specificità 63% e sensibilità 62%). Inoltre, i dati hanno mostrato una correlazione con la necessità di ricovero in terapia intensiva (p <0,01) con la durata della degenza in rianimazione (rho = 0,25; p = 0,05) e la degenza ospedaliera in ambiente non intensivo (rho = 0,20; p <0,01).

Conclusioni: i valori del D-Dimero sembrano utili nella stratificazione della gravità dei pazienti con embolia polmonare.Obiettivi: valutare nella vita reale di Pronto Soccorso se il D-Dimero è correlato con forme più gravi di embolia polmonare (embolia polmonare massiva, presenza di danno d'organo), con la necessità e la durata della degenza ospedaliera o in rianimazione. Abbiamo quindi analizzato le correlazioni con l'indice sPESI, gli indici di shock e i parametri emogasanalitici.

Metodi: il presente è uno studio osservazionale retrospettivo monocentrico, eseguito su pazienti geriatrici (> 75 anni) entrati nel nostro PS, dove è stata diagnosticata una EP acuta. L'arruolamento è iniziato nel 2016 e si è concluso nel 2019. Sono stati raccolti i dati da anamnesi, esame fisico, test di laboratorio, imaging; sono stati calcolati gli scores specifici, sia per il rischio di EP (Wells, Ginevra e YEARS), sia per il rischio di mortalità a 30 giorni (sPESI). Sono stati analizzati gli esami ematochimici ed emogasanalitici, i parametri vitali e gli indici di shock eseguiti all'accesso in pronto soccorso. Inoltre, sono state riesaminate tutte le TC del torace da un radiologo esperto.  E’ stato dunque valutato se i pazienti presentavano EP massiva o la presenza di danno d'organo (dilatazione del ventricolo destro, dilatazione dell'arteria polmonare e presenza di infarto polmonare).

RISULTATI: sono stati arruolati 247 pazienti, tutti con necessità clinica di ricovero per embolia polmonare acuta. L'età media era 83 anni con prevalenza del sesso femminile (62%). Valori elevati di D-Dimero hanno mostrato una forte correlazione con la presenza di embolia polmonare massiva (p <0,001) e con la presenza di danno d'organo (p <0,01). I valori del D-Dimero mostrano inoltre una forte correlazione (p <0,005) con pazienti ad alto rischio di mortalità a breve termine (che presentano dilatazione del ventricolo destro ed elevazione degli enzimi cardiaci). Tuttavia, l'AUC della curva ROC non è ottimale (0,63; con specificità 63% e sensibilità 62%). Inoltre, i dati hanno mostrato una correlazione con la necessità di ricovero in terapia intensiva (p <0,01) con la durata della degenza in rianimazione (rho = 0,25; p = 0,05) e la degenza ospedaliera in ambiente non intensivo (rho = 0,20; p <0,01).

Conclusioni: i valori del D-Dimero sembrano utili nella stratificazione della gravità dei pazienti con embolia polmonare.Obiettivi: valutare nella vita reale di Pronto Soccorso se il D-Dimero è correlato con forme più gravi di embolia polmonare (embolia polmonare massiva, presenza di danno d'organo), con la necessità e la durata della degenza ospedaliera o in rianimazione. Abbiamo quindi analizzato le correlazioni con l'indice sPESI, gli indici di shock e i parametri emogasanalitici.

Metodi: il presente è uno studio osservazionale retrospettivo monocentrico, eseguito su pazienti geriatrici (> 75 anni) entrati nel nostro PS, dove è stata diagnosticata una EP acuta. L'arruolamento è iniziato nel 2016 e si è concluso nel 2019. Sono stati raccolti i dati da anamnesi, esame fisico, test di laboratorio, imaging; sono stati calcolati gli scores specifici, sia per il rischio di EP (Wells, Ginevra e YEARS), sia per il rischio di mortalità a 30 giorni (sPESI). Sono stati analizzati gli esami ematochimici ed emogasanalitici, i parametri vitali e gli indici di shock eseguiti all'accesso in pronto soccorso. Inoltre, sono state riesaminate tutte le TC del torace da un radiologo esperto.  E’ stato dunque valutato se i pazienti presentavano EP massiva o la presenza di danno d'organo (dilatazione del ventricolo destro, dilatazione dell'arteria polmonare e presenza di infarto polmonare).

RISULTATI: sono stati arruolati 247 pazienti, tutti con necessità clinica di ricovero per embolia polmonare acuta. L'età media era 83 anni con prevalenza del sesso femminile (62%). Valori elevati di D-Dimero hanno mostrato una forte correlazione con la presenza di embolia polmonare massiva (p <0,001) e con la presenza di danno d'organo (p <0,01). I valori del D-Dimero mostrano inoltre una forte correlazione (p <0,005) con pazienti ad alto rischio di mortalità a breve termine (che presentano dilatazione del ventricolo destro ed elevazione degli enzimi cardiaci). Tuttavia, l'AUC della curva ROC non è ottimale (0,63; con specificità 63% e sensibilità 62%). Inoltre, i dati hanno mostrato una correlazione con la necessità di ricovero in terapia intensiva (p <0,01) con la durata della degenza in rianimazione (rho = 0,25; p = 0,05) e la degenza ospedaliera in ambiente non intensivo (rho = 0,20; p <0,01).

Conclusioni: i valori del D-Dimero sembrano utili nella stratificazione della gravità dei pazienti con embolia polmonare.